![]() |
|||
Ultimo di dieci fratelli, nasce a Frassanelle di Rovolon (Padova) il 4 maggio 1829 da Carlo Antonio, perito agrimensore dei conti Papafava dei Carraresi. Nel' 48 è iscritto al primo anno di "alta chirurgia" dell'Università di Padova, e assieme ad altri tre fratelli fa parte dei Crociati padovani, combattendo a Sorio, Montebello Vicentino e a Treviso, ed infine a Venezia nella difesa ad oltranza sotto il comando del colonnello Pietro Fortunato Calvi. Ritorna a Padova, ma, essendogli impedito dal Governo Austriaco di continuare gli studi, emigra in Piemonte dove si tiene in stretti contatti con il Calvi. Insieme a questi e ad altri tre patrioti, nel '53 parte da Coira (Svizzera) per compiere la missione, ordinata da Mazzini, di sollevare il Cadore e il Friuli contro l'Austria. La sera del 17 settembre del '53 è catturato in un alberguccio di Cogolo (distretto di Malè), in Val di Sole. Dopo un lungo crudele iter giudiziario, nel giugno del '55 la condanna a morte viene commutata in vent'anni di carcere ai ferri allo Spielberg. Nel '58 è graziato per l'amnistia politica in seguito alla nascita dell'Arciduca Rodolfo, figlio di Francesco Giuseppe. ' Nel '59 combatte a Varese e a San Fermo con i Cacciatori delle Alpi di Garibaldi; nel '60 con i Cacciatori di Montefeltro partecipa alla Spedizione dei Mille, e di nuovo con Garibaldi nella battaglia del Volturno; nel '66 è ancora con le Camicie Rosse, e vede morire accanto a sè il colonnello Chiassi, cui era affezionato. Per vendicarlo, con estremo eroismo entra tra i primi a Bezzecca. In tutte queste campagne militari, rifiuta ogni promozione, anche sul campo, rimanendo sempre soldato semplice. Nell'82 accetta l'ufficio di custode della Cappella degli Scrovegni. Sebbene repubblicano, viene inviato a Torino nell' 84 in rappresentanza della città di Padova alla Mostra del Risorgimento.
|
|||